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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Napoli Calcio Femminile, mancano sponsor pronti ad investire

In una conferenza stampa tenutasi giovedì allo Stadio Collana, il direttore generale delle tartarughine Italo Palmieri ha lanciato l'allarme per la mancanza di interesse intorno alla nuova splendida realtà del presidente Carlino

In una conferenza stampa tenutasi giovedì allo Stadio Collana, divenuta ormai la casa del calcio femminile, il direttore generale del Napoli Carpisa Yamamay Italo Palmieri ha lanciato un allarme per la mancanza di sponsor pronti ad investire sulla splendida realtà messa in piedi dal presidente Carlino. Alla conferenza ha preso parte anche il presidente della V Municipalità Vomero Arenella, Mario Coppeto.

“Senza il supporto di altri sponsor e altri dirigenti si possono vanificare anni di sacrifici e di risultati - ha esordito Palmieri - . Grazie all'impegno di dirigenti, tecnici e calciatrici tesserati con il Napoli Carpisa Yamamay Calcio Femminile, si è riusciti, dopo anni di sacrifici, a contribuire in modo sensibile alla crescita del calcio femminile in Campania, dopo anni di immobilismo totale, portando l’intero movimento a un livello invidiabile. Il raggiungimento della serie A lo scorso anno e i record d’imbattibilità, hanno contribuito non poco all’allargamento consistente della base di giovani calciatrici, che oggi nella città di Napoli possono praticare questo sport. Tutto ciò è avvenuto solo grazie agli sforzi economici dei marchi Carpisa e Yamamay, ancora oggi pienamente vicini al progetto calcio femminile, e a pochi dirigenti che si sono impegnati economicamente e con professionalità, ogni giorno".

"Va sottolineato che il Napoli Calcio Femminile - ha proseguito il dg delle "tartarughine" - , con la creazione di una formazione satellite, la Pro Calcio Donne, e la partecipazione con la formazione Primavera al campionato regionale di serie C, ha contribuito, in accordo con il Comitato Regionale Campano della FIGC, a far decollare una categoria che solo due anni fa era in forte difficoltà. Oggi il settore giovanile del Napoli Calcio Femminile ha raggiunto numeri importanti e in sole due stagioni, con nove formazioni e oltre cento tesserate, la società può confrontarsi a viso aperto con le migliori realtà italiane, tutte del Nord, a dimostrazione che anche al Sud, con progettualità e lavoro, possono essere raggiunti risultati di prestigio".

“Non più tardi di quindici giorni fa – ha spiegato Italo Palmieri - , il Napoli Calcio Femminile, a sue spese, ha provveduto alla recinzione e all’omologazione di un campo di calcetto di proprietà del Comune di Napoli, nel quartiere Scampia. In questo modo si è permesso ai giovani e alle giovani della zona di poter giocare, in un contesto di forte degrado e di mancanza di strutture sportive. Allo Stadio Collana, a inizio stagione scorsa, si è provveduto a riattivare una struttura abbandonata da anni, nella quale da quindici anni non si giocava più a calcio. È stato costruito un campo di calcetto, è stato rifatto il manto erboso, sono stati resi funzionanti gli spogliatoi, abbandonati da decenni, è stato rimesso in funzione l’impianto di illuminazione, sono stati resi agibili i bagni sulle tribune dello stadio per poterle aprire al pubblico. Il tutto è avvenuto interamente a spese della società sportiva Napoli Calcio Femminile, con un investimento di non poco conto, al quale va aggiunto il canone di fitto comunale".

"Queste scelte sono state dettate dalla convinzione che solo attraverso una casa propria, seppur non di proprietà, si sarebbe potuto dare continuità ad un progetto sociale e sportivo. Nonostante questi sforzi e questi risultati – ha concluso il dg Palmieri - , dopo aver fatto l’iscrizione al campionato di Serie A, pochi imprenditori e pochi sponsor sembrano voler contribuire a sviluppare il progetto Napoli Calcio Femminile, mettendo in serio pericolo il futuro della società e delle ragazze tesserate. Il nostro dunque è un grido d’allarme”.

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