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Vomero Arenella / Via Domenico Schiappoli

Rifiuti pericolosi e vetri: a rischio i bambini della scuola Emilia Nobile

Calcinacci, contenitori ortofrutticoli e rifiuti ingombranti sulle scale che per strada, all'interno dei paletti che permettono il passaggio pedonale antistante la traversa privata di via Schiappoli

Dopo l’exploit dell’emergenza rifiuti in città, il Vomero, uno dei quartieri definito dai cittadini come “il fiore all’occhiello” di Napoli, da troppo tempo attraversa un periodo di grave instabilità dal punto di vista igienico-sanitario. La scalinata antistante la scuola elementare Emilia Nobile, infatti, versa in uno stato di completo abbandono.

Lo sversamento quotidiano ed incontrollato di rifiuti come calcinacci, contenitori ortofrutticoli e  rifiuti ingombranti di ogni tipo sia sulle scale che per la strada, e, piu’ precisamente, all’ interno dei paletti che permettono il passaggio pedonale antistante la traversa privata di  via Schiappoli, sembra non preoccupare nessuno. Alcune mamme della zona, allarmate alla vista dei continui sversamenti di rifiuti pericolosi come vetri e batterie di automobili e della totale assenza di personale addetto alla rimozione dei rifiuti, hanno provveduto più volte ad avvertire l’ASIA sollecitando l’immediato intervento dell'azienda, ma i rifiuti attualmente giacciono ancora tra le scale.

Tempo fa nella zona collinare si parlava di incentivare la vigilanza anche attraverso il potenziamento dei cosiddetti “vigili ecologici” informando la popolazione e mirando a far conoscere ad ogni napoletano non solo le modalità per lo smaltimento e la raccolta dei rifiuti solidi urbani, ma anche le sanzioni previste nei confronti degli inadempienti, come la condanna alla reclusione per l’ abbandono in strada prevista per i rifiuti ingombranti. In base a quanto previsto dall'art. 6 del decreto legge 172/2008. Chiunque in modo incontrollato o presso siti non autorizzati - si legge sul testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale - abbandona, scarica, deposita sul suolo o nel sottosuolo o immette nelle acque superficiali o sotterranee rifiuti pericolosi, speciali ovvero rifiuti ingombranti domestici e non, di volume pari ad almeno 0,5 metri cubi e con almeno due delle dimensioni di altezza, lunghezza o larghezza superiori a cinquanta centimetri, è punito con la reclusione fino a tre anni e sei mesi; se l'abbandono, lo sversamento, il deposito o l'immissione nelle acque superficiali o sotterranee riguarda rifiuti diversi, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da cento euro a seicento euro.

La scuola Emilia Nobile tra i rifiuti - Foto D. Aloja

L’azione deterrente del decreto, l’inasprimento delle sanzioni, la continua informazione o la presenza sul territorio dei contenitori per la differenziata, sembrano non aver sortito nessun effetto tangibile sulla cittadinanza o le istituzioni. Il dato più preoccupante di tutta la vicenda è che sia il decreto che la condanna non sembrano suscitare alcun sentimento di timore o preoccupazione nell’ animo di chi abbandona in strada rifiuti ingombranti, nonostante la presenza sulle scale di giovanissimi scolari, mamme e donne anziane.

Si spera che, grazie all’ intervento degli addetti, si possa al piu’ presto raggiungere la scuola “Emilia Nobile” senza alcun rifiuto ingombrante o pericoloso che ostruisca il passaggio a pedoni, disabili e carrozzine. Nonostante i tanti problemi che attanagliano la città, il quartiere Arenella tenta di far sentire la propria voce, cercando di sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni su tematiche importanti come l’ambiente, la qualità della vita e il diritto del minore a vivere in ambienti cittadini “puliti” e tutelati sotto ogni punto di vista.

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