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Vomero Vomero / Via Aniello Falcone

Uccisa da un albero, in aula de Magistris: "Non fu casualità"

Tre gli imputati per la morte di Cristina Alongi, avvenuta il 10 giugno 2013: loro vengono contestati i reati di omicidio e disastro colposo

Cristina Alongi morì schiacciata da un pino mentre transitava, a bordo della sua auto, in via Aniello Falcone. Era il 10 giugno 2013. Tre anni dopo, in aula, ha testimoniato il sindaco partenopeo Luigi de magistris.

"È chiaro – le parole del primo cittadino – che la tragedia non può essere ascritta a mera casualità. Il mio indirizzo politico e amministrativo è sempre stato di intervenire, in caso di situazioni di potenziale pericolo, anche in assenza di fondi".

Gli imputati al processo sono Cinzia Piccioni, funzionario agronomo del Comune, Marino Reccia, agente della polizia municipale, e Tiziano Fucci, vigile del fuoco. I reati loro contestati sono omicidio e disastro colposo.

"Subito dopo l'evento – ha precisato ancora il sindaco di Napoli – ho disposto verifiche e un censimento di tutti gli alberi della città e grazie al miglioramento del bilancio intervenire per la messa in sicurezza".

Al sindaco il fratello della vittima, anch'egli in aula, ha espresso la volontà di adottare l'aiuola di via Aniello Falcone dove si verificò la tragedia.

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